Sulla scena del crimine
Terza serie di "Affascinati dal cervello. Appunti di neuroscienze"
dal 7 al 21 ottobre 2010 |
Dalle fiction Criminal minds al terzo ciclo di "Affascinati dal cervello. Appunti di neuroscienze"
Nella prima serie di incontri Piero Paolo Battaglini, Giorigo Vallortigara e Flavia Zucco ci hanno introdotto nel mondo delle neuroscienze parlandoci delle nuove frontiere degli studi funzionali del cervello, della sua evoluzione strutturale e funzionale, della sua supposta differenza di genere.
Lo scorso anno si è focalizzato il tema della straordinaria capacità creativa del nostro cervello.
In questa terza serie di appuntamenti si affronterà il tema della sinergia tra competenze scientifiche,
neuroscienze, psicologiche e forensi di giornali e tv nei confronti delle cosiddette scienze investigative, discipline che popolarissime fiction dipingono come praticamente infallibili. La realtà è molto più complessa e richiede, oltre a strumenti tecnologici di analisi innovativi, una profonda consapevolezza dei limiti di ogni conoscenza settoriale e dell'importanza di far interagire le diverse competenze.
PROGRAMMA
DEI DELITTI E DELLE PENE
Il profilo di chi commette delitto e il suo recupero sociale
Incontro con Daniele Berto, psicologo clinico, psicoterapeuta, criminologo, docente all'Università di Padova.
NEUROSCIENZE E DIRITTO
I presupposti della colpevolezza
Incontro con Luca Sammicheli, psicologo forense.
NEUROSCIENZE IN TRIBUALE
Verso una valutazione oggettiva della persona
Incontro con Giuseppe Sartori, ordinario di Neuroscienze Cognitive e direttore del Master in Psicopatologia e Neuropsicologia Forense all'Università di Padova.
I protagonisti degli incontri:
Daniele Berto psicologo clinico, psicoterapeuta, criminologo, docente all’Università di Padova.
Per anni collaboratore di Vittorino Andreoli, ha seguito e studiato con lui numerosi casi di “delitti inspiegabili”. È psicologo dirigente presso la ULSS 16 di Padova dove ha diretto la Unità Carcere. Attualmente è referente scientifico dell’area Carcere dell’Osservatorio Regionale Veneto e responsabile di progetti UE in tema di trattamento carcerario. Autore di numerosi articoli e di monografie di psicologia clinica, è specializzato in psicodiagnostica forense, materia che insegna presso i Master di specializzazione all’Università di Padova e alla Università Cattolica di Roma. Già consulente per il Ministero di Giustizia e per la Regione Veneto in tema di recupero dei detenuti e di sanità penitenziaria, collabora con l’Università di Birmingham su ricerche in tema di continuità assistenziale.
Luca Sammicheli psicologo forense. Laureato in Giurisprudenza a Torino nel 1996 e in Psicologia a Padova nel 2003. I due percorsi formativi si sono coniugati nell’attuale vita professionale. Svolge attività libero professionale come psicologo forense presso diversi Tribunali civili e penali nell’area del Triveneto. Ha ricoperto il ruolo di giudice onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Venezia. All’attività professionale accompagna attività di docenza di Sociologia della devianza presso la Scuola di Specializzazione in Psicologia Clinica dell’Università di Padova e di Neuropsicologia in ambito forense presso il Corso di Laurea Magistrale in Neuroscienze e Riabilitazione Neuropsicologica dell’Università di Bologna.
Giuseppe Sartori ordinario di Neuroscienze Cognitive e direttore del Master in Psicopatologia e Neuropsicologia Forense all’Università di Padova. Nel settore forense si occupa di comportamento criminale, di lie-detection, di memory-detection e di neuroscienze del libero arbitrio. Nell’ambito
della neuropsicologia clinica si occupa di memoria semantica e di neuropsicologia della demenza. Numerosi i libri e gli studi pubblicati sulle più importanti riviste scientifiche. È stato perito e consulente in alcuni fra i più importanti casi giudiziari.
Coordina gli incontri Chiara Sartori, laureata in Scienze Biologiche. Collabora con istituti scolastici e di formazione post-laurea su progetti mirati all’educazione scientifica e all’educazione ambientale e la didattica museale. Dal 1996 è direttore scientifico di Scienzartambiente.
È comunque gradita l’iscrizione, facendo pervenire i propri dati alla
Segreteria Irse. irse@centroculturapordenone.it / 0434 365326
Gli studenti universitari e delle Scuole superiori che desiderano un certificato di frequenza devono richiederlo al momento dell’iscrizione. Il programma è inserito come Progetto Speciale dell’Irse anche all’interno del calendario dell’anno accademico 2010-2011 dell’Università della Terza Età di Pordenone.
«L'omicidio è unico come è unica la persona che sopprime, quindi la società deve prendere il posto della vittima e in sua vece chiedere l'espiazione o assicurare il perdono». Con questa frase dello scrittore inglese W.H. Auden, la voce fuori campo di Gideon chiude uno degli episodi della fortunata serie di telefilm Criminal Minds ponendo l’accento sulla centralità delle persone anche quando si tratta di crimini.
La passione per i serial tv che si occupano di delitti e di scienza applicata alla ricerca dei colpevoli piace un po’ a tutti; giovani e meno giovani amano i protagonisti di CSI e di Criminal Minds. Per mesi abbiamo seguito ricostruzioni e indagini di delitti famosi, pensiamo al delitto di Cogne, a quello di Perugia o agli ultimi sviluppi del delitto di via Poma, al caso Unabomber, e i nomi di scienziati forensi, criminologi e profilers ci sono divenuti familiari.
Ci appassiona il delitto in sè o siamo più attratti dalla personalità del reo? Oppure, ancora, siamo più incuriositi dalle moderne tecniche di indagine? Le prove di laboratorio sono certe o lasciano comunque margine al dubbio?
Cosa accade nella mente di un individuo che commette un atto criminoso? Possiamo pensare di poter essere tutti, in potenza, dei criminali o chi uccide o commette violenza è da considerarsi un malato?
Queste alcune delle domande che si potranno rivolgere agli autorevoli relatori del terzo ciclo di incontri della serie “Affascinati dal Cervello. Appunti di neuroscienze”, organizzato per il prossimo ottobre a Pordenone dall’IRSE e che ha per tema conduttore “Sulla scena del crimine”.
Cosa c’entrano le neuroscienze con la criminologia? Ovvero cosa c’entra il cervello con la scienza che studia l’autore del crimine e la personalità criminale, le cause e i rapporti del crimine con l’ambiente? C’entrano eccome!
Nel campo della criminologia i progressi scientifici, lo sviluppo dei contributi etico-filosofici, l’evoluzione delle conoscenze in psicologia sperimentale, l’ampliarsi della ricerca genetica e della biologia molecolare, le prospettive per una sempre più stretta collaborazione fra neurobiologia e psichiatria di orientamento dinamico, i progressi tecnologici nel brain imaging, sono tutti elementi che migliorano le possibilità da un lato di garantire, con buona approssimazione, la scoperta del colpevole o l’innocenza del presunto colpevole, dall’altro di perseguire una corretta diagnosi ed, in alcuni casi, un percorso terapeutico dei disturbi di personalità che potrebbero condurre a condotte criminali.
Le scienze criminali nacquero in Italia dopo la pubblicazione de “L’Uomo Delinquente” di Cesare Lombroso (1876). Oltre le pericolose derive di una teoria antropologica poco fondata sul piano scientifico, le scienze criminali oggi costituiscono una realtà e non possono non essere prodromo per un’esperienza giuridica approfondita. Il loro obiettivo è offrire strumenti utili alla nuova sfida di un diritto sempre più aperto al confronto, alle novità tecnologiche, all’internazionalizzazione ed al rispetto dei principi fondamentali a tutela dell’essere umano.
Chiara Sartori