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L'uomo artigiano

Il 28 gennaio incontro sul libro del sociologo Richard Sennett

giovedì 28 gennaio 2010
18:30
Auditorium
Centro Culturale Casa A. Zanussi Pordenone
A L’uomo artigiano è dedicata una delle tracce proposte agli universitari per il Concorso dell’IRSE “Europa e giovani 2010”.
Per una prima riflessione sulle tematiche del libro, cui altre seguiranno nei primi mesi del prossimo anno, Giovedì 28 gennaio 2010, gli scrittori Gian Mario Villalta e Alberto Garlini interverranno in un incontro promosso da Irse, Confartigianato e Pordenonelegge.

In momenti così difficili e disorientanti di una crisi non solo economica, che si ripercuote in grande senso di insicurezza a livello sociale e individuale, un’intuizione forte può dare senso e concretezza a bisogni diffusi. Tale è l’intuizione del sociologo americano Richard Sennett nel suo libro L’uomo artigiano, che indica una strada di ricerca allo stesso tempo di grande concretezza e di ampio respiro. Riscoprire la tecnica non come procedimento svincolato dal pensiero, bensì come questione culturale; riappropriarci del piacere della maestria nel proprio lavoro, della manualità, della relazionalità, dell’interazione con l’ambiente.
“Il termine maestria – dice Sennett nel prologo del libro – con il suo rimando ai maestri artigiani, evocherà forse un modo di vivere tramontato con l’avvento della società industriale, ma questo è fuorviante. La maestria designa un impulso umano fondamentale, sempre vivo, il desiderio di svolgere bene un lavoro per se stesso. E copre una fascia ben più ampia di quella del lavoro specializzato. Questo tipo di attività riguarda il medico come il meccanico, l’informatico come l’artista, così come riguarda il lavoro di genitori”.
«Negli ultimi vent’anni il capitalismo si è fatto guidare dalla mentalità dell’alta finanza – ha affermato in una recente intervista – che chiede profitti immediati e non ha una visione di lungo raggio. È stato questo il suo errore, avrebbe dovuto invece ispirarsi all’etica e alle qualità degli antichi artigiani: conoscenza degli strumenti, capacità di prevedere le conseguenze del proprio lavoro, pensiero rivolto non solo al profitto».
Secondo il sociologo il mondo del lavoro deve ripartire da qui, dalla figura dell’artigiano invece che dal broker di Wall Street. Si tratta di una strada di ricerca importante per creare un nuovo sistema di valori che abbia al centro una figura di persona che lavora in modo contemporaneamente antico e futuro.


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