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Alessandra Cimatoribus

Alessandra Cimatoribus
I bambini e i loro diritti

Il nostro incontro risale a molti anni fa, quando entrambe facevamo un lavoro che non ci piaceva e sognavamo di poter coltivare ognuna la sua passione. Alessandra disegnava, le sembrava che arrivare ad una casa editrice e pubblicare fosse un’impresa impossibile. Allora vinse un concorso locale d’illustrazone e io le feci la prima recensione. Oggi è una tra le firme dell’illustrazione italiana, le sue pubblicazioni non si contano ed è nota anche all’estero.

Sei partita da Spilimbergo e sei arrivata, l’anno scorso, addirittura a Teheran: come mai in Iran?
Queste sono le magie del mondo dell’illustrazione: durante la fiera del libro per ragazzi di Bologna o la manifestazione di Sarmede si fanno degli incontri che sono importanti per farsi conoscere, per lavorare, ma sono soprattutto fondamentali dal punto di vista umano. Incontrando colleghi di tutto il mondo, nascono relazioni di amicizia straordinarie, che durano nel tempo, che riescono a superare ogni barriera linguistica. Da queste amicizie è nata l’avventura dell’Iran, dove mi ha chiamato l’ambasciata italiana per gestire un workshop dedicato all’illustrazione. Sono molto timida, da sola avrei fatto pochi passi: la curiosità e i disegni mi hanno portata in giro per il mondo, a contatto con persone che non avrei mai potuto incontrare.

Quando hai iniziato a disegnare?
Mi è sempre piaciuto disegnare, ma non sapevo che farmene di questa abilità. Quando frequentavo la Scuola Internazionale di Grafica di Venezia, un mio insegnante mi aveva proposto di collaborare con lui, disegnando delle figure di contorno per un suo lavoro. L’ho fatto per un anno, mi è piaciuto, ma improvvisamente mi sono accorta che non riuscivo più a farlo in quello stesso modo.

Da quel momento è iniziata la tua ricerca personale?
Sì: ho iniziato a provare dei segni alternativi, a guardarmi intorno, e in quel modo mi sono avvicinata al mondo dei bambini, ho capito che cosa mi sarebbe piaciuto veramente. Sperimentando ho tentato di tirar fuori stili ed espressioni a me più congeniali.

Sono stati importanti anche per te i concorsi per illustratori?
Mi hanno molto aiutata nel mio percorso di ricerca, mi hanno stimolata tanto e i riconoscimenti che sono arrivati sono stati una specie di conferma che mi stavo muovendo nella direzione giusta.

Quali storie ti piace illustrare?
Storie strane, particolari: per esempio mi piacciono molto i racconti di Alfredo Stoppa, che sono difficili, a volte ermetici, ma ricchi di suggestioni e di poesia. Proprio con le edizioni C’era una volta, che Stoppa aveva fondato a Pordenone, hai iniziato a pubblicare libri importanti… Alfredo Stoppa è oggi uno degli autori più quotati per l’infanzia, e anche uno dei maggiori esperti in Italia di questo tipo di letteratura. Mi ha dato la possibilità di partecipare a pubblicazioni molto belle, in questo modo anche di conoscere una persona che ritengo importante. Anche se ci vediamo di rado, il feeling che c’è tra noi è unico.

Come lavori?
Con i colori acrilici, che sono straordinari, li puoi usare in mille modi diversi, sono l’ideale per chi ama sperimentare.

Colori preferiti?
Senz’altro il blu e il rosso, anche se mi piace provare ad usarli tutti. Ho delle difficoltà con il verde, che ho usato poco e solo di recente.

Dove lavori?
Ho da poco ristrutturato la mia casa, e ho perso la stanza che usavo come laboratorio. Intanto mi arrangio in cucina, ma sto cercando un luogo più comodo per il mio lavoro.

Pubblichi molti libri all’anno?
Non so se sono molti. Ho sempre la sensazione di essere lenta: però nel mio lavoro tutto si è mosso, il percorso artistico come quello umano sono andati di pari passo. La mia ricerca, l’incontro e il confronto con gli altri, voglio dire. E queste ultime cose non sono meno importanti, anzi.

Due note biografiche
Alessandra Cimatoribus è di Spilimbergo ed è mamma di un bambino. Ha frequentato la Scuola Internazionale di Grafica di Venezia e alcuni stages tenuti da Stepan Žavrel e Kveta Pacovská. È presente da anni alla mostra internazionale di illustrazione per l’infanzia di Sarmede, è stata selezionata alla fiera del libro per ragazzi di Bologna, alla mostra annuale dell’American illustrators society di New York, alla biennale di Bratislava e alla biennale di Barreiro in Portogallo. Ha ottenuto diversi riconoscimenti e ha pubblicato con le maggiori case editrici italiane e molto anche all’estero. Ha illustrato giochi per la Ravensburger tedesca e l’americana Apegames. Ha ideato e dipinto i costumi per lo spettacolo “La porta delle stelle” della compagnia teatrale Il teatro dei Sassi di Matera. Nel 2008 è stata invitata dall’ambasciata italiana di Teheran, per gestire un workshop di illustrazione, seguito da una pubblicazione.


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